Nicola Pezzoli
Ironico, tenero, impertinente, Chiudi gli occhi e guarda racconta quel nucleo profondo della vita di ognuno che la risacca del tempo non potrà mai cancellare.
Leggi di piùUn ragazzino si prepara per la sua prima vacanza al mare. La scuola è finita da poco, la fantasia galoppa, sua madre chiude le valigie. Sono soli ma insieme. Viaggiano a bordo di una 127 beige, lungo autostrade semideserte, mentre intorno compaiono misteriose scritte “emoscambio”. Le sigle delle province campeggiano sulle targhe ed è il tempo in cui i conterranei, incrociandosi, si salutano con un colpo di clacson. Ad attenderli c’è il Mare, quello con la emme maiuscola, quello che resta addosso e non va più via; quel Mare che raccoglie in un’unica e indimenticabile marea ciò che si perde diventando adulti.
Con una scrittura frizzante e luminosa, Nicola Pezzoli prende per mano il lettore e lo porta in un luglio magico di fine anni ’70, a zonzo tra parenti bizzarri e nuovi amici, tra film e cartoon, tra i profumi dei luoghi e le prime infatuazioni: custodi e protagonisti tutti di quella estate in cui Corradino capirà cosa significa non avere più dodici anni.
COLLANA DRY
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Nicola Pezzoli classe 1967, è nato e scrive in Lombardia. Ha pubblicato i romanzi Tutta colpa di Tondelli (Kaos Edizioni, 2008) e, per la Neo Edizioni, Quattro soli a motore (2012), Chiudi gli occhi e guarda (2015) e Mailand (2016). Il suo racconto “Le scimmie che c’erano prima” è stato incluso nell’antologia L’amore ai tempi dell’Apocalisse (Galaad, 2015). Il suo seguitissimo blog è http://zioscriba.blogspot.it
Otello Marcacci
Piantato come un mal di denti al centro dell’Italia dei superlativi e dell’eccellenza, c’è un nuovo personaggio: Eugenio Bollini. Ciclista di professione, con risultati modesti alle spalle, Leggi di più
Avvincente come una gara ciclistica, appassionato come una storia d’amore, Otello Marcacci con uno stile ironico, vivace, travolgente, scrive un romanzo dove sport, vita e anarchia si combinano per dire che la mediocrità è forse l’ultimo baluardo contro la corruzione che investe ogni cosa. E che forse è proprio da questa “aurea mediocritas” che bisogna ripartire… ridendo e sudando, sudando e ridendo.
“Un gregario, ecco cosa sono. Un buon gregario”
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Nicola Pezzoli
Estate 1978. Lombardia occidentale. L’undicenne Corradino vive in preda alle paure: i bulli che lo attendono in prima media e lo chiamano Scrofa, la cinghia del padre violento, l’odiosa zia Trude, la vicina di casa e “viceprete” signorina De Ropp, e soprattutto il vecchio superstite di Villa Kestenholz, oscura stamberga al di là del campo di granturco.Su di lui circolano voci orrende. Sembra che abbia ucciso tre figli, che ne conservi le mummie o che li abbia addirittura mangiati.
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In mezzo a questo, una miriade di personaggi che concorrono a narrare una storia totale, esilarante e tremenda come solo l’adolescenza può essere. La storia comune a tutti i nati negli anni settanta e costretti a vivere nelle zone rurali di un Paese in via di sviluppo economico. Una storia dai mille misteri che porterà Corradino a stringere alleanze profonde, a scatenare la fantasia e, infine, a dubitare della sua stessa innocenza.
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Nicola Pezzoli
Sullo sfondo di una Milano straniera e misteriosa, Nicola Pezzoli scrive il suo romanzo più dissennato, struggente e scandaloso, prendendo a piene mani dal nucleo tragicomico della vita.
Leggi di piùMailand è Milano in tedesco. A chiamarla così è Konrad, incarnazione ventenne del giovane Corradino. Si è appena iscritto all’Università e trasferito in città dalla provincia. Divide una tripla sui Navigli con due amici, coalizzati contro una padrona di casa sciatta, avida e ficcanaso – “un ciabattoso coacervo di cattive abitudini”. Gli basterà poco per pentirsi degli studi scelti, ma la vita del fuori sede non ammette ripensamenti: è un continuo incagliarsi, commovente e esilarante, tra sogni inseguiti, estenuanti partite a Risiko, improbabili lavori part-time e la scoperta di una sessualità multipla e incerta.
Konrad ci prova, attraversa linee d’ombra non solo esistenziali, accompagnato da una madre apprensiva, una nonna vendicativa e un affabile datore di lavoro, sosia dello scrittore Romain Gary, che gli proporrà di scrivere “biglietti di suicidio” a pagamento. Dopo Quattro soli a motore (la Campagna) e Chiudi gli occhi e guarda (il Mare), Mailand (la Città) chiude la trilogia pezzoliana sul romanzo di formazione.
COLLANA DRY