Andamento lento, viaggio sullo scooter – Un blog e un libro per raccontare l’esplorazione dell’Appennino
Ha percorso 2.300 chilometri in sella a uno scooter alla scoperta dell’Appennino, un viaggio tra 195 comuni, 29 province e 13 regioni, che ha raccontato in in un blog, www.appenninia.net, e poi in un libro, Appenninia-Viaggio nella terra di domani (Neo Edizioni, pp. 304, euro 15), in libreria da qualche settìmana. Un denso diario di viaggio dove lui, Riccardo Finelli, quarantenne, capo ufficio stampa di una multiutility e scrittore, ha tastato il polso di una montagna che, dice, è stata capace di «fersi Stato a sé, con la lettera maiuscola, proprio perché incarna nelle sue ossa in un’intera Nazione».
Il viaggio, «volutamente lento», quasi per assorbire ogni storia e ogni angolo della spina dorsale del Belpaese, «per indagare ipotesi e sfiorare, osservandoli, i fili sottili delle relazioni umane», si è svolto fra settembre e ottobre dello scorso anno. Lo scrittore è partito da Passo Giovi, in Liguria, per arrivare infine a Melito di Porto Salvo, la punta della Calabria, dopo essersi macinato un dislivello di quasi 54mila chilometri.
L’autore racconta i borghi, i luoghi della Resistenza e delle battaglie, i passi storici, le storie, i sogni e le vite di chi ancora popola queste terre, un diario appunto nato con l’obiettivo di capire se l’Appennino è ancora «la culla delle nostre tradizioni».
«L’Appennino come ce lo siamo immaginato e raccontato — riassume Finelli — non esiste più. L’Appennino dei borghi e delle sagre, ad esempio, è morto. Nella sua parte centrale, è un luogo di frane, c’è il bosco che si rimangia le strade e i borghi. Cos’è oggi, quindi? È il luogo della sperimentazione — continua — dove si cerca di ripartire con strade nuove, con borghi che vengono ripopolati dagli immigrati o imprenditori che cercano di innovare». Lontani dalle città.
Finelli, come scrittore si occupa prevalentemente di narrativa di viaggio. Per Incontri Editrice ha pubblicato Storie d’Italia, sui micro comimi italiani. C’è di mezzo il mare, dedicato alle micro-isole italiane, e 150 anni dopo, un viaggio su due more lungo il percorso della spedizioni dei Mille. Per Neo edizioni ha pubblicato Coi binari fia le nuvole, cronaca di un cammino lungo la ferrovia in odore di dismissione Sulmona-Carpinone, detta anche la Transiberiana d’Italia.