Trema la Terra – di Clemente Tecchia

Mercoledì scorso si è tenuta presso la libreria Ticonzero di via Bronzetti a S. Nicola la presentazione del libro Trema la Terra (neo edizioni), un’occasione per incontrare quattro dei giovani scrittori campani inclusi nell’antologia curata da I. Tramontano. Gianluca Merola, Carla D’Alessio, Marco Marsullo e Raffaella R. Ferré hanno a turno letto brani dei rispettivi lavori, introdotti dall’editore F. Coscioni che ha spiegato come l’obbiettivo di Trema la Terra sia di offrire un coro a più voci sull’evento del terremoto dell’Aquila, ma più in generale sull’idea stessa di terremoto, cercando di utilizzare la narrativa pura, senza ricorrere alla saggistica o alla letteratura di denuncia. Un modo per equiparare l’energia tellurica a quella comunicativa della scrittura, confidando che tanto l’una quanto l’altra possano rappresentare una concreta, efficace occasione per individuare e condividere problemi, ansie e paure.

All’antologia hanno partecipato 18 autori di ogni parte d’Italia, e ciò manifesta la volontà della casa editrice abruzzese di eludere un’interpretazione puramente territoriale del problema, per consentirne invece una libera elaborazione da parte di coscienze che hanno vissuto drammi analoghi in passato, o anche solo riflettuto sul significato del sisma. In effetti, quello di terremoto è oltre che un dato di fatto anche un concetto, un modo di dire, un simbolo che racchiude nelle sue pieghe itinerari personali talvolta molto diversi da individuo a individuo.

Così ad esempio nel racconto “Su quattro file di mensole” di Merola lo scatenarsi della natura rappresenta tutto ciò che si cerca di rimuovere ma che torna implacabile a presentare il conto, mentre lo smarrimento di un innamorato che vede venir meno le sue certezze ma vuole lottare per conservare ciò che ritiene prezioso si ribalta nello smarrimento e nell’urgenza generali.

In “My name is Borussia” di Marsullo invece il paragone istituito è fra il terremoto fuori e il terremoto dentro la testa, quella del protagonista che a un certo punto scivola in una sorta di alienazione da tutto quello che fino a poco prima costituiva il proprio mondo, per ritrovare paradossalmente un attimo di lucidità proprio quando è il mondo di fuori a venir scosso, insieme alle sue ipocrisie e convenzioni, e si può per un minuto tornare a guardarlo negli occhi.

Ancora, il racconto “Il ‘mamoto” di D’Alessio indugia sullo sguardo di una bambina che, grazie all’eccezionalità dell’evento, vede il proprio mondo di fantasie infantili incontrarsi con quello della realtà, una realtà che nel momento di crisi sembra tornare a svelare il proprio lato imprevedibile e irrazionale.

Infine nello scritto “La terra mossa” di Ferré la protagonista vive all’unisono il terremoto e la scoperta di un’infedeltà dell’amato, e tale venir meno di fragili certezze opera come una scossa sismica su di un edificio apparentemente intatto, ma già nascostamente lesionato, recando però anche il dono di una consapevolezza nuova.

La serata si è conclusa insieme agli autori con la festa di presentazione presso il Jarmush Club di Caserta.

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