Frigidaire. Febbraio 2011.

Trema la terra – di Vincenzo Sparagna

E’ una raccolta di racconti “a soggetto” curata dalla nocerina Isabella Tramontano.Il tema, come recita il titolo, è la terra che trema, ovvero il terremoto. Gli autori sono tutti italiani, otto femmine e dieci maschi, con età che variano dai 30 ai 90 anni (almeno così dicono le miniautobiografie che chiudono il volume, con qualche sospetto per quei 90, che sembrano un’esagerazione “letteraria”).

Racconti diseguali per qualità e lunghezza, ma tutti di bella lettura, “delicata” anzi, come dice la curatrice nella postfazione riferendosi, credo, alla durezza dell’argomento che non si traduce mai in gratuita crudeltà. Il libro vive del confronto tra scritture e trame diversissime, unite solo dall’argomento. Per certi versi “Trema la terra” ricorda (anche per le miniautobiografie conclusive) la nostra storica rivista di subletteratura Vomito, che uscì nel dicembre 1985 e proseguì per alcuni armi, ma con una differenza importante. Vomito era infatti un’esplorazione radicale di scritture subletterarie, owero raccolte senza mediazioni di giudizio in quella terra di nessuno che sta tra la volontà di scrivere e la letteratura matura (pubblicammo centinaia di autori, tra cui pochissimi futuri famosi scrittori e un’infinità di futuri signor Nessuno). Qui invece gli autori sono selezionati in base alla propria determinazione letteraria (hanno già pubblicato e/o intendono continuare a farlo) e al gusto della curatrice. L’insieme è in ogni caso interessante. Il taglio originale di ogni racconto rende vivace e stimolante il passaggio da un testo all’altro e, pur nella mediazione della scelta, è un’indagine indiretta sullo stile delle scritture “minori” di oggi.

Uno stile per lo più quotidiano, dove rare sono le luci del genio e l’ardimento linguistico, mentre prevale un vocabolario relativamente semplice, influenzato dal giornalismo parlato, da internet, dalla comunicazione di massa (anche se siamo fortunatamente lontani dalla volgarità stilistica delle cronache correnti).

Il dato positivo è però che queste scritture “minori” harmo tutte l’ambizione di elevarsi. E questa tensione verso il meglio, questa indiretta competizione tra stili è un sentiero che può condurre al tesoro della grande letteratura, owero alle parole segrete capaci di descrivere la nostra inquieta epoca di terremoti sia naturali che interiori. In questo senso un bravo a tutti e alla curatrice in particolare.

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