Vincent Devannes
Paragonato dalla stampa tedesca ai romanzi sul nazismo di Jonathan Littell e Martin Amis, il Tagesspiegel lo ha definito “un romanzo impressionante”.
Un uomo senza nome fugge da un’Europa lacerata dalla guerra per un misterioso crimine commesso. Al di là dell’oceano c’è l’Argentina.Leggi di più
Traduzione di Camilla Diez
collana POTLACH
€15,00 €14,25
Vincent Devannes, francese, è autore di sceneggiature e cortometraggi che hanno partecipato a importanti festival internazionali come quelli di Montreal e di Berlino. Sotto lo pseudonimo di Gustav Caroll ha pubblicato una satira, Contre lo sport, che ha avuto un grande successo di critica. Dopo Memorabilia, sta scrivendo il suo terzo romanzo. L’uomo che viaggiava con la peste, tradotto in tedesco ed ora in italiano, è il suo primo romanzo.
Jean-Baptiste Del Amo
Paragonato a scrittori del calibro di Balzac, Flaubert, Suskind, Jean-Baptiste Del Amo narra della verità dei corpi e delle menzogne fondatrici delle famiglie. Il sale racconta di un’unica giornata della vita di Louise e dei suoi tre figli, Jonas, Albin e Fanny. Vite legate e corrose dalla salsedine portata dal mare della cittadina francese di Sète.
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Col pretesto di una cena, l’anziana madre decide di riunire i figli, ormai adulti e lontani, nella casa paterna. Sembra una tranquilla occasione per rivedersi, ma l’attesa dell’incontro assume per ognuno le forme di un confronto definitivo. Il ciclo di un giorno si dilata nelle voci e nei ricordi dei protagonisti, fino a raggiungere la consistenza e la sostanza di intere esistenze. Ciascuno sprofonderà nel proprio passato e nei ricordi di una storia familiare problematica e misteriosa. A far da sfondo, la figura del padre, ormai morto, eppure personaggio centrale, ancora capace di proiettare la sua ombra sulla vita di tutti. Con una scrittura sensuale e materica, Jean-Baptiste Del Amo esplora temi essenziali come la morte, l’identità, il corpo e la malattia, la sessualità e l’omosessualità, la forza annichilente della memoria. Un’opera tanto giovane quanto impressionante che ha già la potenza di un classico.
Traduzione di Sabrina Campolongo
collana POTLACH
Judith Thompson
“Palace of the End solleva il velo… una scrittura chirurgica… un pugno nello stomaco… semplicemente indimenticabile quanto volutamente straziante”. Los Angeles Times
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Traduzione di Raffaella Antonelli
collana POTLACH
Angelo Calvisi
Una fiaba allucinata sui vincoli del potere e sulle storture del sangue, una satira visionaria su ciò che siamo o potremmo diventare.
Leggi di piùUn bosco ai margini del mondo e, ai margini del bosco, un ragazzo e un uomo. Il ragazzo si chiama Simon, l’uomo è il Polacco. Vivono liberi e in attesa, perché un giorno il Polacco farà ritorno nella Capitale per compiere una misteriosa missione urbanistico/militare.
Nella grande città, la vita di Simon diventa un incubo di lavoro inutile, burocrazia tumorale e sanità alienata. Il risveglio arriverà all’improvviso, sull’orlo di un riscatto mai immaginato.
Tra echi kafkiani e rimandi al miglior Terry Gilliam, Genesi 3.0 porta la narrativa italiana dentro nuovi scenari.
collana IENA